“Alla ricerca dei tesori di Salussola sempre ancora da riscoprire”
Anche quest’anno, domenica 15 settembre si è svolta la giornata del patrimonio, la si chiama del patrimonio ma la potremmo definire in tanti altri modi; è il giorno della consapevolezza perché si prende coscienza di appartenere a un patrimonio collettivo, è la giornata dell’incontro con altri che si interessano ad attività non comuni, è la giornata in cui si smette di correre, di essere affaccendati nelle incombenze quotidiane e si veleggia fra arte, laboratori, collezioni, antiche vestigia, monumenti, parchi, testimonianze mistiche. Una collettività che condivide tempo, emozioni e il piacere di conoscere, conversare, raccontare e scoprire.
La giornata del patrimonio è tutto questo, raccolto nell’antico borgo di Salussola Monte e dintorni dove è possibile per un giorno occuparsi di altro e aprirsi a nuovi interessi e passioni.
Durante la visita all’ Ecomuseo dell’Oro e della Pietre nelle sale dell’arte orafa si è svolta una dimostrazione pratica di sbalzo e cesello, il percorso è proseguito con Giancarlo Lacchia che ha illustrato la sua preziosa collezione di strumenti per pesare, coinvolgendo i visitatori in questa sua passione per i mezzi di precisione da lui raccolti nel corso di una vita di lavoro. Per l’occasione sono state aperte le sale degli erbari e quelle storiche e archeologiche.
Dopo la Messa si è potuto assistere alla storica processione con Don Lodovico De Bernardi, dalla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta all’oratorio di San Nicola da Tolentino dove si è svolta la tradizionale distribuzione dei pani benedetti offerti dalle donne della comunità di Salussola, evento annuale che si svolge in occasione della celebrazione della festa del Santo.
Successivamente ritornati nella Chiesa di Santa Maria Assunta, durante la conferenza, la dottoressa Claudia Ghiraldello ha condotto i visitatori alla scoperta dei tesori storico-artistici dell’antica Pieve. Dopo aver illustrato dal punto di vista architettonico l’edificio religioso, la Ghiraldello ha presentato le opere di carattere pittorico e scultoreo in esso conservate. Tra queste le magnifiche ancone riferibili alla bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane, l’imponente pulpito realizzato da Carlo Francesco Aureggio Termine, i raffinati stalli del coro creati da Bernardo Barile. Tra le opere pittoriche molte derivano dall’oratorio di San Nicola da Tolentino. Una, attribuibile ad Anselmo Allasina, raffigura la Madonna con Bambino e i Santi Nicola da Tolentino e Giacomo Apostolo. Particolare interesse negli intervenuti ha suscitato la figura del beato Pietro Levita di cui si conservano nella chiesa le reliquie e un quadro dipinto da Paolo Giovanni Crida. Ancora, il reliquiario di Santa Maria di Gesù Crocifisso e quello del Santo Papa Giovanni Paolo II. La Ghiraldello ha attirato l’attenzione dei visitatori intervenuti non solo esponendo le caratteristiche delle varie opere conservate, ma anche aggiungendo aneddoti e dati curiosi relativi a queste, destando interesse e sincera emozione.
Nel pomeriggio l’artista Gastone Cecconello ha accolto i visitatori presso il suo studio. In un clima di cordiale ospitalità ha messo in luce le proprie opere suscitando emozione ed entusiasmo per l’opportunità di approcciarci all’arte in modo diretto e raramente possibile.
Per i visitatori si è rivelata un’inattesa sorpresa e stupore per la mole delle opere (oltre ventimila) che hanno saputo suscitare meraviglia, domande e riflessioni personali.
Fin dalle prime sculture esposte a cielo aperto Cecconello rappresenta il disagio del nostro mondo e ci conduce a vivere in noi il suo stesso interrogativo che anima molte delle sue creazioni: chi è l’uomo? Dove va l’uomo?
A compimento della giornata la visita guidata da Carlo Misischi al parco del castello ha permesso di godere la bellezza del paesaggio di questa propaggine della Serra Morenica, scoprendo il tesoro della natura da condividere in relazioni umane e ambientali.
La passeggiata si è aperta in una cornice di rara bellezza tra piante, sentieri, scorci di antiche vestigia, mettendo in luce l’importanza della salvaguardia del paesaggio che richiede impegno e responsabilità da parte di tutti coloro che ne vengono in contatto.
L’interesse e le emozioni suscitate nei visitatori inducono l’organizzazione museale a proseguire anche nei prossimi anni quest’esperienza: riscoprire la ricchezza e la bellezza dei luoghi, delle opere e delle persone, offrire ad ognuno occasioni di vivere e rinnovare domande che parlano al nostro presente.